Prodotta dalla S.A.D. danese prende il nome dal suo inventore Aasen.
L' Italia le adottò nel 1912 per le esigenze della guerra in Libia, nel 1915 quelle ancora presenti nei magazzini furono dustribuite alle armate.
Veniva sparata col moschetto Vetterli modello 70 da carabiniere, inserendola semplicemente il governale nella canna e utilizzando a seconda della distanza di lancio due tipi di cartucce senza palla.
Il governale era realizzato in un lega tenera in modo da non usurare le canne.
Le cartucce erano caricate:
-Media distanza, con 0,5 grammi di solenite e si riconoscevano per una tacca sul fondello e per il colore verde della borra di chiusura.
-Lunga distanza, con 1 grammo di solenite e si riconoscevano per 2 tacche sul fondello e per il colore giallo della borra.
La gittata massima era di circa 300 metri.
La bomba è costituita da un corpo interno in lamiera contenente la carica esplosiva e superiormente il bocchino della spoletta.
Un altro corpo esterno in lamiera conteneva la frammentazione costituita da pallette di ghisa incollate con colofonia.
Sul fondo un fondello filettato portava avvitata la bacchetta governale.
Il tappo fungeva anche da sicura in quanto bloccava l' elichetta della spoletta.
descrizione da manuale 1915 (PDF)
Si mirava il bersaglio tramite una livella posta all' altezza dell' otturatore inclinando di conseguenza l' arma.
Questa nella foto è senza bacchetta governale, spoletta e coprispoletta ed è il modello per il Vetterli.
Altra Aasen con tappo-sicura coprispola
e spola avvitata
Nel 1915 alcune Aasen furono modificate per poterle lanciare con il fucile modello 1891 ordinario.
Tale modifica consisteva in un disco da inserire sul fondo della bomba e fermato dal governale, in tal modo si occludeva perfettamente lo sfiato dei gas.
Materiale |
Dimensioni |
Peso |
Esplosivo |
corpo bomba in lamiera di ferro |
diametro 58 mm |
pallette 180 grammi |
75 gr Echo |