Per i primi bombardamenti aerei si ricorse alle freccette e anche ad ordigni come la bomba sferica.
Sfruttava un ingegnoso sistema di detonazione a paracadute.
Si toglieva la sicura, si lasciava cadere e il paracadute in stoffa che ricorda molto le Aasen creava un effetto freno che faceva arretrare il perno del percussore.
All' arrivo al suolo veniva a mancare l' arretramento frenato del percussore che veniva cosi lanciato per inerzia sulla cassula fulminante del detonatore oltre al contraccolpo sul terreno, provocando l' esplosione.
La bomba era costituita da:
- un corpo sferico in ghisa del diametro di 100 mm con l' interno preframmentato
- un meccanismo percussore in ottone
- un paracadute in stoffa armato con del filo di ferro
Il meccanismo di sicura era costituito da un traversino che bloccava la corsa del percussore e che veniva tolto al monento del lancio.
Come si vede da questa foto si trattava proprio di una bomba a mano
Alcune foto ed informazioni sono state tratte dal libro "Gli artigli delle aquile" di Filippo Cappellano, Basilio Di Martino, Bruno Marcuzzo edito da aeronautica militare ufficio storico.
Se volete approfondire la materia, vi consiglio di comperarlo è fatto veramente bene oltre ad essere l' unico testo veramente completo sull' armamento aereo italiano durante la grande guerra.