Adottata nel 1916 prendeva il nome della ditta che la produceva.
Si tratta di una granata autopropulsa, costituita da un tubo in cartone contenente la granata da lanciare, con una impugnatura in legno da cui fuoriesce lo spago della miccia di accensione.
Il sistema di accensione era a sfregamento, in pratica il cordino di lancio terminava internamente in una capocchia fosforosa e quando veniva tirato la accendeva appunto per sfregamento.
Il tubo di lancio era riutilizzabile.
Infatti sul tubo era incollata un etichetta che prometteva 15 centesimi per ogni tubo riconsegnato alla fabbrica.
Esisteva un modello esplosivo ed un modello illuminante intaramente in cartone.
Quì si nota il foro sul manico per il passaggio del cordino di accensione
Questa è la bomba che veniva lanciata, si vede il tappo di caricamento con il foro di passaggio della miccia che si accendeva all' atto del lancio
La gittata massima del modello esplosivo era di circa 250 metri con un raggio di efficacia delle schegge di 30 metri.
Il ritardo pirico era di circa 9 secondi dallo sparo
Queste le istruzioni per l' uso della "Poma"
Esisteva anche una versione illuminante, come si legge da queste istruzioni.