Già nel 1915 cominciano ad apparire i primi spezzoni di tubo artigianali.
Realizzati con quello che si chiamava il "tubo arredo" ossia della lamiera di ferro arrotolato ed unita per orlatura, alle estremita tappati con due tappi di legno conici.
In uno era ricavato il foro passante per la miccia da accendere o con la fiamma o con strofinio in quelle dotate di capocchia fosforosa.
Erano caricati con gelatina esplosiva.
L' utilizzo iniziale non era quello di una bomba difensiva, mà veniva utilizzato in gruppi prima degli assalti lanciandoli contro i reticolati.
Difatto le schegge dei tubi erano molto efficace nel tranciare i fili spinati.
Nel 1916 fù adottato ufficialmente e si standardizzarono le misure in 40 cm di lunghezza, passando ad un tubo più pesante con uno spessore di 3 mm, dal diametro esterno di 38 mm.
Si passò al caricamento con circa 200 grammi di echo.
Aumentando lo spessore divenne anche una tra le bombe a mano difensive più potenti in dotazione ai nostri soldati.
Distanza di lancio 30/35 mt raggio delle scegge 100 mt.
A seguire fù modificato il meccanismo di accensione.
L' accensione avveniva per trazione di uno spago che all' interno si diramava in tre cordini spalmati di pasta fosforosa che con la frizione dovuta alla trazione accendevano la miccia interna di ritardo.
Materiale |
Dimensioni |
Peso |
Carica |
Tubo in ferro |
diametro esterno 38 mm spessore 3mm |
circa 1000 gr carica |
200 gr Echo |